C’entra anche la guerra mondiale, la prima, con la nascita del Barbarigo. Tutto perché nel 1916 il “Collegio vescovile di Thiene” dovette cedere lo spazio dei dormitori degli alunni ai soldati che rientravano feriti dal fronte, riunendo i collegiali nelle soffitte dell’edificio: e così per un anno ci fu convivenza tra ragazzini e militari, finché anche le soffitte dovettero essere cedute ai soldati. Così nel 1917 l’istituto fu trasferito a Padova, in via Rogati, nel palazzo Sacchetto già dei conti Passera, dove aveva avuto sede il collegio “Forcellini”, intitolato al sacerdote padovano curatore del grande Lexicon totius latinitatis. Era il n° 11 di via Rogati allora, ma il portone è quello che ora porta il numero 17 (“omnibus bonis pandana”) e l’atrio è quello con l’acciottolato e le due strisce parallele di pietra. Si chiamò “Collegio di Thiene in Padova”.
Bollettini
Le vicende belliche non fecero che affrettare un progetto che l’intraprendente vescovo Pellizzo aveva già concepito per la città di Padova, e alla grande, secondo il suo stile: prima pensando di costruire ex novo una struttura ad hoc in via Vanzo, poi immaginando di demolire tutte le vecchie casette di via Rogati (proprietà oggi del Seminario) per realizzare un edificio simile alle scuole del Seminario (quelle tuttora usate), fatte edificare dal Pellizzo già nel 1909 (come da lapide in fondo al “corridoio delle Medie”).
E quindi fu spontaneo, alla fine della guerra, al ritorno a Thiene del “collegio di Thiene”, mantenere attiva l’istituzione, dandole vita autonoma e cominciando a dotarla degli spazi e delle strutture necessari per l’ospitalità dei collegiali e per la scuola. Nel 1919 nasce il “Collegio vescovile Barbarigo”, praticamente destinato a offrire ai figli della borghesia l’educazione privilegiata che si chiedeva per loro. Di quegli inizi – “gloriosi” per definizione, ma anche tanto tribolati – restano alcuni documenti e testimonianze che, al pari delle vicende dei decenni successivi, in quest’occasione del centenario saranno oggetto di riscoperta e di riflessione. Con il coraggio di recuperare gli elementi migliori di una tradizione educativa che in cent’anni ha formato migliaia di giovani cresciuti alla vita e all’impegno sociale (e spesso maturati alla fede e alla testimonianza cristiana, oltre una ventina di sacerdoti) e ha ancora aspetti significativi per i nostri giorni.
Il Barbarigo pubblica la raccolta dei “bollettini” (ora magazine) del Barbarigo, scansionati digitalmente e quindi accessibili come pdf. Va tenuto conto che:
Con questi limiti, la pubblicazione viene messa a disposizione di tutti: sarà una lettura certo interessante e in alcuni passaggi stupefacente. Per fare grata memoria, per ammirare, per riflettere. Buona lettura!
don Cesare Contarini, rettore
Bollettini pubblicati (pdf)
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