Un anno, un bollettino: 1966

Un anno, un bollettino: 19662019-04-13T17:05:21+02:00

“Entra quest’anno il Collegio Barbarigo nel 50° anno di vita”: così inizia il bollettino del 1966. E non è uno scherzo: nonostante l’Istituto sia stato fondato ufficialmente nel 1919, nel fascicolo si specifica che “Quando nel 1916 un numero esiguo di alunni coi loro professori costretti a sloggiare dal Collegio Vescovile di Thiene per la minaccia della guerra che divampava dalle alture circostanti, trovò ospitalità nel fatiscente monumentale Palazzo Genova di via Rogati ove ora il Barbarigo ha trovato e allestito l’ampia sua sede”. Già scuola prima di essere fondato, insomma…

Intanto anche sul Barbarigo soffia forte il vento del Concilio Vaticano II, appena concluso l’anno prima: il notiziario ospita un ampio estratto della Gravissimum Educationis, la dichiarazione conciliare sull’educazione cristiana promulgata nell’ottobre 1965. Di particolare interesse per l’Istituto sono le parole dedicate alla scuola cattolica, che “al pari delle altre scuole… persegue le finalità culturali proprie della scuola e la formazione umana dei giovani. Ma suo elemento caratteristico è di dar vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità”.

Il Concilio diventa persino la chiave per una rilettura dell’opera di Dante, o almeno così scrive in un lungo saggio don Cristiano Bortoli (per anni docente di religione al Barbarigo e in altre scuole, nonché iniziatore del Centro Universitario), il quale propone di abbandona i frusti luoghi comuni del “ghibellin fuggiasco” per trovare invece nella Commedia “i primi, umbriferi prefazi di quelle istanze di universale palingenesi che risuonano oggi negli atti solenni del Concilio Vaticano II”.

Lo sport continua a essere un vanto della Scuola, che non perde occasione per promuoverlo tra gli allievi. Ne è un esempio il torneo di calcio delle Medie, svolto “con un eccezionale apparato di ospiti d’onore, fotoreporters, arbitri da campionato nazionale, in una tensione da cardiopalma”. Ad assistere, oltre a studenti e genitori, il mitico ex azzurro Mario Perazzolo, campione del mondo con Vittorio Pozzo, e sei giocatori del Padova (Pestrin, Beretta, Rogora, Galassi, Abbatini, Pasquina) accompagnati dall’allenatore Serafino Montanari.

A fare il tifo per il figlio Michele c’è anche l’ex allievo dottor Benelle, altra vecchia gloria dello squadrone biancoscudato. E non si tratta di un caso isolato: il notiziario chiude raccontando la storia di Giuseppe Cosma: una delle “birbe” preferite da don Floriano si è rivelato un’ottima ala sinistra nei campionati di serie A e B, militando in squadre come Padova, Pisa, Fiorentina e Vicenza.

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