Dopo Liceo Classico e Ragioneria, nel 1963 in via Rogati arriva anche il Liceo Scientifico, e per adeguarsi alle esigenze del nuovo corso di studi, il Barbarigo provvede “ad arricchire convenientemente i suoi gabinetti scientifici”.
Il rettore compie 80 anni, di cui 56 passati tra i banchi di scuola: il vescovo Bortignon si felicita con lui dalle pagine del bollettino: “Ringrazio il Signore di aver dato a Mons. Zannoni un invidiabile spirito giovanile, che gli consente di dirigere un Istituto di oltre mille Alunni. E con quale fervore e passione!”. In quel momento il Barbarigo ha anche una scuola elementare e ospita 150 allievi in convitto, più altrettanti in semiconvitto.
All’inizio degli anni ’60, all’apice del boom economico, il Barbarigo è un’istituzione importante nella realtà padovana: a livello culturale, associativo e anche politico. Lo si percepisce dal convegno degli ex allievi che si tiene il 12 maggio 1963; particolarmente festeggiati i due nuovi deputati del Barbarigo: Michelangelo “Miche” Dall’Armellina da Bozzolo (Mantova) e Luigi “Gigi” Girardin da Mirano, “ancora tutti confusi ed emozionati per la recente vittoria che li ha portati a Montecitorio con lo Scudo Crociato, disarmati di fronte alle domande amichevolmente maliziose e insidiosamente indiscrete degli amici”. Entrambi rimarranno in Parlamento per tre legislature; a questi si aggiunge il prof. Mario Francescon, primario dell’Ospedale di Piove di Sacco e membro del Consiglio Provinciale, che in questa tornata non è riuscito ad entrare alla Camera dei Deputati.
Al convegno giunge anche il saluto di Ezio Franceschini, latinista allievo e partigiano, finissimo intellettuale poi rettore dell’Università Cattolica: “Per me il Barbarigo è un angolino di vita felice, di anni ormai molto lontani, ma nel quale mi raccolgo nel pensiero con grande gioia”.
Ma è molto più lungo l’elenco degli ex allievi e docenti impegnati in incarichi pubblici o di partito ai più vari livelli: al prof. Francesco Muggia, già assessore comunale e poi assessore provinciale per l’assistenza, più volte segretario della Sezione Cittadina della DC, si aggiungono i nomi dei professori Aldo Simonato, Paolo Bragantini, Nello Beghin (questi ultimi due anche ex allievi), dirigenti provinciali sempre dello Scudo Crociato, e del prof. Marco Romano, assessore alle finanze nel suo Comune di Padova. Tra gli ex professori si possono citare Ezio Riondato, presidente dei Comitati Civici, la signora Zorzi-Ferraro, assessore provinciale, Sandra Volpi, “che militando nelle sfere dirigenti del Partito ha trovato un ottimo… partito nella persona dell’attuale Ministro della P.I.”, il prof. Federico Viscidi, assessore comunale all’istruzione, il prof. Antonio Prezioso, consigliere provinciale e membro del comitato provinciale della DC. Numerosi ex allievi sono stati o sono sindaci dei loro comuni: da Tarcisio Dalla Zuanna, ex sindaco di Camposampiero, a Federico Talami (ex allievo e insegnante) ad Abano Terme, al prof. Giuseppe Vettorel, dinamico sindaco di Stra e organizzatore della ‘Mostra Internazionale della Calzatura’, al prof. Franco Todeschini (egli pure ex allievo e insegnante) sindaco di Gazzo Padovano, a L. Mortin a Pernumia. Innumerevoli infine gli ex allievi con incarichi nei sindacati e nelle associazioni.
Il tutto non per caso, ma per una precisa idea dell’importanza della vita associativa, soprattutto durante il processo di crescita dei ragazzi: “La vita associativa caratteristica della adolescenza è espressione della grande esigenza che il giovane ha di maturarsi – riporta nello stesso bollettino l’articolo dal titolo: Una formula educativa: La vita associativa intesa come collaborazione – ‘Maturarsi’ inteso non come esclusivismo personale, nel rifiuto di ogni altra esperienza, ma come ricerca di una esperienza propria, con la collaborazione di altri”.
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