Un anno, un bollettino: 1962

Un anno, un bollettino: 19622019-04-13T16:41:35+02:00

«Considerate la Gregoriana quale vostra libreria di fiducia: frequentate la Gregoriana, fatevi amici della Gregoriana». Il bollettino uscito nel giugno 1962, fatto molto raro, ospita nelle prime pagine alcune pubblicità: ci sono anche i gelati Boreal, le ceramiche Canova, Rossetto e Patavium per le confezioni, costruzioni Ferraro e ristorante Turetta di Teolo, specialità pollo alla griglia. Dietro c’è una città, anzi un Paese intero, che stanno poco a poco uscendo dal bisogno, mentre si moltiplicano le attività commerciali e le occasioni di consumo.

C’è in giro voglia di divertirsi, che penetra anche nella compassata atmosfera della scuola pre’68. Al teatro Verdi viene organizzato uno spettacolo di rivista, in cui gareggiano i complessi musicali formati dagli alunni dei maggiori istituti della città, tra cui ovviamente anche il Barbarigo. “I soliti Ignoti” contano su sette elementi: Franco Carrara e Paolo Cardini (Ragioneria), Riccardo Benvegnù, Paolo Giuffrida, Gianni Paglia, Gino Sbrignadello e Luciano Tozzi (Classico). Accolti sul palco dagli altri studenti con fischi e lazzi, come da tradizione goliardica, i ragazzi dell’Istituto finiscono la loro esibizione tra le acclamazioni.

Gli stessi alunni in parte – apprendiamo dal secondo bollettino, che esce a Natale – animano una formidabile formazione calcistica, che si fa onore nei ricorrenti tornei disputati contro gli altri istituti. «La nostra squadra ho girato a perfezione – scrive un entusiasta Gilberto Giantin –: basata su di un ottimo quadrilatero, propulsore di continue offensive, con due terzini scattanti e lesti nei recuperi, la nostra formazione ha potuto giovarsi anche di frecce all’attacco che hanno trafitto per ben tre volte la sorpresa e avvilita difesa del Calvi, incapace di fermare tanta irruenza. Ma chi più di tutti ha sorpreso è stato il portiere: Gino Sbrignadello. In parecchie occasioni ha salvato il risultato e ha dato sicurezza a tutta la difesa».

Passando ad argomenti più elevati, un articolo è dedicato ai docenti che dal Barbarigo sono passati all’insegnamento universitario nelle aule di Palazzo Bo: tra loro nomi illustri come quelli di Armando Sabbadin, docente di anatomia comparata, del famoso storico Paolo Sambin e di Ezio Riondato, che oltre a insegnare filosofia è molto noto in città quale presidente della giunta diocesana di Azione Cattolica e del locale comitato civico, nonché da anni vicepresidente della Cassa di Risparmio.

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