Il 2005 è l’anno in cui a Padova comincia l’odissea della Banca Antonveneta, mentre invece il Barbarigo, da settembre, può fregiarsi del titolo di “Elos School”, unica scuola cattolica fra le dieci italiane coinvolte in questo ambizioso progetto europeo. Elos sta per Europe as a Learning Environment in Schools: “l’Europa come ambiente di apprendimento nelle scuole”. Il network era stato lanciato a Leiden (Olanda) nel novembre 2004 e vede la partecipazione di scuole di mezza Europa: ancora oggi, aderendo ai programmi Erasmus, permette ai ragazzi delle Superiori di conoscere nuovi coetanei e realtà diverse, praticando le proprie abilità linguistiche in maniera intensiva.
L’8 febbraio 2005 nella sala Rossini del caffè Pedrocchi, presenti il Vescovo mons. Antonio Mattiazzo e mons. Timothy Verdon, uno dei massimi studiosi mondiali di arte sacra, viene presentato alla cittadinanza un evangeliario realizzato da allievi dei licei sotto la guida del prof. Gabriele Graziani, docente di arte cristiana (purtroppo già passato a miglior vita), e con la collaborazione di maestri artigiani padovani. L’opera è impreziosita da una coperta di argento dorato sbalzata a mano da Francesco Ferrati e ornata con pietre dure. Si rifà all’evangeliario della regina Teodolinda, conservato nel tesoro del duomo di Monza; il testo è “illuminato” da miniature riguardanti le feste principali dell’anno liturgico eseguite su carta pergamena con colori minerali e foglia d’oro, realizzate secondo la tecnica medievale da Sebastiano Bertin (oggi sacerdote diocesano), Barbara Boni, Camilla Bortolon, Federico Canella, Alessia De Vit, Alberto Gennari, Francesca Giordani, Marco Rossetto, Giorgia Sarragioto e Giada Zoccarato. Il prezioso volume era stato donato a mons. Mattiazzo il 15 dicembre 2004, in occasione del tradizionale incontro prenatalizio delle scuole cattoliche con il Vescovo in cattedrale.
Nel corso del 2005 ci sono anche gravissimi lutti. In due diversi incidenti stradali perdono la vita Alberto Ferretto e Riccardo Morandi, ex studenti di Ragioneria, con il loro amico Edoardo Cappellaio, e Nicola De Leo, allievo del Liceo Scientifico, scomparso assieme al fratello Vittorio e all’amico Mattia Tindaci. “Nel ricordare con profondo affetto questi nostri carissimi amici, vogliamo stringerci attorno alle loro famiglie e guardare con rinnovata fiducia al futuro nella speranza della resurrezione – scrive il professor Enrico Furlan – Vogliamo poi prendere un impegno: vivere al meglio questa nostra vita, così fragile e preziosa”.
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