Un anno, un bollettino: 1975

Un anno, un bollettino: 19752019-04-02T19:50:39+02:00

“La Croce che accompagna la Marcia della riconciliazione, simbolo dell’unità nella sofferenza e nell’amore, è qui portata dai due alunni del Barbarlgo: Bianco Simone e Dainese Giovanni, due Cirenei di eccezione”

1975: mentre in Vietnam le truppe americane abbandonano Saigon e i Khmer rossi scatenano l’offensiva in Cambogia, a Roma c’è l’anno santo. Da Assisi a Roma, dalla domenica delle Palme a Pasqua, si tiene la marcia internazionale della riconciliazione cristiana, e fra i centocinquanta partecipanti cinque vengono dal Barbarigo: accompagnati da don Giovanni Roncolato ci sono Simone BiancoGiovanni DaineseLorenza Gardin e Federico Tresso, tutti della seconda scientifico B. 180 km in “perfetta letizia”.

“Un doloroso ma necessario trasferimento” è il titolo di pagina 26. La scuola per geometri del Collegio Vescovile Atestinodall’anno scolastico 1975-76 lascia la sua sede originaria di Este per trasferirsi in via dei Rogati con le prime due classi. “Le crescenti difficoltà economiche non permettevano di continuare nell’Atestino il servizio reso fin dal 1922, per molti anni di attività fiorente – spiega il bollettino – A questo proposito è stato scritto: ‘La morte del Collegio Vescovile Atestino è un impoverimento per la comunità civile e cristiana di Este, ma è anche un impoverimento per tutta la chiesa padovana’”. Unico buon auspicio il ritorno al Barbarigo di don Pietro Lotto, rettore dell’Atestino e già vicerettore del liceo al Barbarigo.

Un’immagine del Collegio Vescovile Atestino,

Ricorre anche il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Giovanni Apolloni, che per 47 anni ha insegnato fisica e matematica nell’Istituto e nel Seminario. Una delle figure cardine della centenaria storia del Barbarigo, comunque mai sotto i riflettori e sempre in punta di piedi: “Il prof. Apolloni ha rivolto la sua attività sacerdotale anche fuori degli Istituti diocesani, in molte altre direzioni, ma sempre in tono dimesso, senza ostentazioni clamorose. Anche quando usci dalla dura prova del ‘Palazzo Giusti’ – e qui il riferimento è alle torture subite dalla famigerata ‘Banda Carità’ – non sbandierò i meriti acquisiti nella Resistenza, non ambì titoli e privilegi, ma continuò a lavorare con il suo stile fatto di silenzio e di discrezione”.

Da un bollettino del Barbarigo non può mancare la musica di don Floriano: eccolo con il “suo” gruppo musicale, che il 19 marzo 1975 si esibisce per la festa del papà nella chiesa di S. Domenico; l’11 maggio sarà la volta della festa della mamma al teatro Verdi. Altre notizie artistiche: il prof. Alberto Verza riceve il primo premio della rassegna nazionale di pittura “Città di Padova” per la sua opera Golgota.

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