Gli anni ’80: un periodo di benessere e di relativa tranquillità, a cavallo tra il tumultuoso decennio precedente e gli anni ’90 caratterizzati dalla tempesta di Tangentopoli e dal disfacimento, anche in Veneto, del sistema politico del dopoguerra. Il Barbarigo, guidato da mons. Mario Mortin, è in quel momento la scuola paritaria più numerosa della provincia di Padova e tra le più grandi della regione, sede della presidenza della Fidae regionale e protagonista nelle battaglie per la libertà di educazione, ad esempio nella fondazione dell’Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche (AGeSC), avvenuta nel 1977.
Il 1986 è un anno tranquillo; scorrendo il bollettino risaltano i nomi dei docenti che con la loro dedizione hanno garantito all’Istituto la qualità dell’insegnamento e la continuità educativa. Come il prof. Marco Romano, che ha insegnato al Barbarigo Ragioneria e Tecnica all’ITC fin dal 1952/53 venendo ogni giorno da Camposampiero, ricordato da generazioni di ragionieri usciti dal Barbarigo come “esempio di grande onestà e di autentica fede”. O come il prof. Paolo Bragantini, che “ha fatto del Barbarigo la sua seconda famiglia nei quasi quarant’anni d’insegnamento di lettere nei vari ordini di scuola dell’Istituto, dove è rimasto anche quando altri colleghi hanno preferito le scuole statali… col suo fare tra il burbero e il benefico. Ma sempre presente, anche nei giorni più burrascosi, venendo da Montegalda puntuale”.
L’Istituto è teatro di incontri interessanti, organizzati per coinvolgere i ragazzi su tematiche di attualità: l’aula magna ospita personaggi come il giornalista Giorgio Torelli, inviato del Giornale di Montanelli, il cantautore Marcello Marrocchi, il teologo Giuseppe Trentin e il cardiochirurgo Vincenzo Gallucci, che l’anno prima ha compiuto a Padova il primo trapianto di cuore realizzato in Italia.
15 anni dopo le superiori anche le scuole medie aprono le porte alle ragazze: il 29 novembre 1985 il Consiglio di Istituto della Scuola Media, all’unanimità, esprime il suo parere favorevole all’introduzione di una sezione mista, a tempo normale, a partire dall’anno scolastico 1986/87. Il Vescovo, informato dal preside, concede l’autorizzazione.
I ragazzi del Barbarigo intanto continuano a dimostrare la loro attitudine per gli sport: ai Giochi della Gioventù Massimiliano Pagnin ottiene il 1° premio al campionato nazionale di nuoto nei 200 metri misti maschili, mentre Roberto Rossi è sul gradino più alto del podio nazionale nei 300 metri di inseguimento di pattinaggio a rotelle.
Ci sono anche le notizie tristi, o addirittura drammatiche quando riguardano ragazzi troppo giovani per salutare la vita. L’Istituto intero si mobilità per un’allieva, raccogliendo 7.922.200 lire per aiutarla ad affrontare un delicato trapianto. Purtroppo non basterà: “A nulla sono servite le offerte, Marina è morta. Per lei rimangono le preghiere”.
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