Di seguito pubblichiamo l’editoriale del rettore sul numero di dicembre del bimestrale del Barbarigo: per leggere gli altri articoli scaricate il pdf

CE L’ABBIAMO FATTA!

Ma insomma, cosa vuole ancora questo maledetto virus? Ci tiene a distanza (fisica) da quasi due mesi, ha rovinato i piani di tante persone, mica vorrà impedirci di far Natale… Intanto ha già ucciso Babbo Natale. Quest’anno niente Babbi Natale vestiti di rosso in giro per le strade. Niente renne, niente letterine, chissà come arriveranno i regali. E poi toccherà anche alla Befana. Niente calze, niente dolci per i bambini buoni e carbone per quelli cattivi.

Il coronavirus ha ucciso il Babbo Natale, ma non ha ucciso il Figlio. Lui continuerà a nascere nella notte di Natale, anche senza tutto il contorno di feste e di allegria. Ma forse va meglio così. Così ci si accorgerà di più di questo bambino dimenticato tra mille cose “altre” (a volte francamente fuori luogo a Natale) e forse stordito per il troppo frastuono costruitogli intorno. Se il coronavirus ha stroncato il contorno, non ha ucciso l’essenziale della festa.

E allora ecco cosa mi permetto di dire a tutti i lettori di questa pagina: valorizzate quello che c’è prima di evidenziare quello che manca. Sappiamo già che non sarà un Natale “opulento” e spensierato come altri, mancherà qualcuno alla nostra tavola nei giorni di festa, non faremo gite e sciate, ci mancheranno gli abbracci e qualche regalo… ok, ci adattiamo alla realtà presente, ma non possiamo perdere la sfida di gustare – e far gustare ai piccoli – quello che è possibile anche nel 2020: il presepio fatto insieme, i doni dell’albero, il saluto a distanza con i nonni, i racconti del Vangelo, le canzoni natalizie, un bel film, il senso della festa… e quanto la fantasia di ciascuno saprà riscoprire e condividere.

Educativamente è importante far vivere la situazione di (relativa) privazione con fiducia nel futuro e ottimismo, desiderio del bello e del buono: la nascita di Gesù, centro del Natale, viene a dirci e a darci anche questo. Che bello “osare” qualche momento di preghiera in famiglia, partecipare insieme alla Messa della festa, vivere qualche gesto di bene verso il prossimo, verso qualche persona bisognosa. Dentro a questo contesto di possibile “bel Natale” un
consiglio: regaliamo (e usiamo) libri. Avremo tanto tempo a nostra disposizione: meno televisione e Playstation, più lettura. E perché non regalare anche la Bibbia per far venir voglia di leggere qualche storia che ci riguarda e in particolare i racconti della nascita di Gesù scritti da Luca e da Matteo? Il coronavirus ha ucciso Babbo Natale, ma non riuscirà a uccidere il Natale del Figlio. Buon Natale e sereno inizio del nuovo anno, che ci auguriamo tutto in presenza nei giorni di scuola e sereno nelle relazioni con le persone.

don Cesare Contarini

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