Foto di Radames Fiorotto – photolike.it

Martedì 18 giugno ricorre memoria di san Gregorio Barbarigo, protettore del nostro Istituto, ma anche il vescovo che ha riformato il Seminario dando vita all’istituzione come la conosciamo oggi, quindi anche festa dei sacerdoti padovani.

Il settimanale diocesano La Difesa del popolo ne ha approfittato per raccogliere il racconto di cinque testimonianze di fede e di dedizione a Dio e alla Chiesa, e tra tra queste c’è una nostra vecchia conoscenza. Ecco cosa scrive la Difesa:

‘Al terzo piano di Casa sacerdoti, all’Opsa di Sarmeola, da due anni vive don Floriano Riondato, 98 anni di età, 75 di sacerdozio, 73 dei quali dedicati ai suoi tre grandi amori terreni: i ragazzi, la musica, l’istituto Barbarigo. Sopra la scrivania, accanto al breviario, ci sono i suoi spartiti e il flauto traverso, delizia di una vita, piccola croce ora, «perché le note non escono più come voglio io».

Una vocazione nata in casa, la sua. Di lì al Barcon, «con i tedeschi in seminario che avevano creato un’officina per aeroplani al pian terreno delle classi», il passo è breve. Da prete, due anni a Camponogara e poi subito il Barbarigo e l’insegnamento della musica, smesso solo nel 2010. A don Floriano si deve la nascita della banda, dell’orchestra e dell’amatissima orchestra di arpe, un unicum in Italia, riconosciuta in tutta Europa. «Non ricordo nemmeno quanti strumenti ho acquistato negli anni. Io li studiavo da autodidatta, la notte, quando i 42 convittori dormivano». Anni di relazioni e grande dinamismo, poi arriva la vecchiaia e gli anni chiedono un tributo: «Bisogna rinunciare a tanto. Proprio come dice Gesù a Pietro: “Quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi”. Ma la grazia è che in tutti questi anni ho sempre sentito vicino il Signore, ho sempre sentito il suo sostegno»’.

Grazie don Floriano per la tua testimonianza. E sempre viva il nostro protettore San Gregorio Barbarigo!